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Ultima Notte

 

 

"ULTIMA NOTTE"

Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elisabeth Stride, Catherine Eddowes, Mary Jane Kelly: un elenco di nomi di donne che oggi non dice più niente a nessuno. Eppure tutte loro, per un breve e orribile periodo, furono in qualche modo famose. I loro nomi riempirono le pagine dei giornali, le loro esistenze oscure vennero portate alla luce, i loro segreti, le loro intimità violate, furono date in pasto ad un pubblico terrorizzato e morboso. Mary Ann, Annie, Elisabeth, Catherine, Mary Jane, furono le vittime dello squartatore. Furono cinque, soltanto cinque, secondo le fonti ufficiali, le donne uccise dal terribile assassino, dal primo serial killer che la storia ricordi. Almeno il triplo secondo altri, alcune decine per Patricia Cornwell, la scrittrice di thriller americana che alcuni anni fa ha dedicato molto tempo e molto denaro per riaprire un caso vecchio di oltre un secolo, e mai risolto. Fra il trentuno di Agosto e il nove di Novembre del 1888, Jack lo Squartatore uccise queste cinque donne e mutilò orrendamente i loro cadaveri. Accadde nell’East End, i quartieri orientali di Londra: Whitechapel e Spitalfields, dove vivevano i dannati, i miserabili, le puttane. Dopo una iniziale sottovalutazione del caso, la polizia tentò di indagare. Furono tirati in ballo nomi importanti, si arrivò a sospettare di un parente delle Regina Vittoria, o di personaggi del calibro di Lewis Carroll, l’autore di “Alice nel paese delle Meraviglie”, o del medico di Corte, Gull. Massoneria, occultismo, orrore esoterico e trame di palazzo, ma Jack lo Squartatore non fu mai trovato. Siamo scesi nell’Inferno dell’East End noi dell’Araba Felice, per raccontare l’ultima notte dell’ultima vittima dello Squartatore. Per cercare di comprendere che cosa pensasse, che cosa vivesse e soffrisse Mary Jane Kelly, nel suo quotidiano di alcolismo e prostituzione, di dolore e di sogni. E abbiamo immaginato un incontro fra Mary e George Bernard Shaw, che in quei tempi oscuri muoveva i suoi primi passi di critico teatrale sulla strada che lo avrebbe portato a vincere, tanto tempo dopo, il Premio Nobel per la letteratura. Mary Jane Kelly la prostituta incontrò quella notte George Bernard Shaw, lo scrittore. “Ultima Notte” vi parlerà di loro: con rigore storico, ma anche con pietà, con tenerezza.
Alla memoria di Mary Ann, di Annie, di Elisabeth, di Catherine, di Mary Jane, colpevoli soltanto di povertà, l’Araba Felice dedica umilmente il suo lavoro. L.P.

 


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